La proteina Spike ha un dominio di legame simile ad una tossina, si lega ad alcuni recettori (nAChR α7) del sistema nervoso centrale e del sistema immunitario, interferendo così con le funzioni quali ad esempio ridurre l’infiammazione. La proteina Spike ha la capacità di interagire con le proteine amiloidi influenzando l’aggregazione delle proteine cerebrali. La persistenza della proteina Spike provoca infiammazione cronica, che potenzialmente finisce per spostare il sistema immunitario verso la tolleranza immunitaria (IgG4). Un effetto particolare per le donne e la gravidanza è il legame della proteina Spike al recettore alfa degli estrogeni, che interferisce con i pathways su cui agiscono gli estrogeni. La proteina Spike può interagire con i geni soppressori del cancro e causare danno mitocondriale. Le proteine Spike espresse sulla superficie delle cellule provocano un’autoimmunità citopatica e risposta autoimmune. La proteina Spike libera si lega all’ACE-2 su altre cellule degli organi e del sangue. Nel sangue, la proteina Spike influenza le piastrine a rilasciare fattori di coagulazione, a secernere fattori infiammatori secernono fattori infiammatori e formano aggregati di leucociti e piastrine. La proteina Spike lega il fibrinogeno, inducendo coaguli di sangue.

Esiste anche una problematica omologia della proteina Spike con le proteine chiave del sistema immunitario adattativo che porta all’autoimmunità. Nel caso della forma sintetica bisogna considerare che oltre all’effetto di tossina tipica della Spike naturale, entrano in gioco anche fattori farmacocinetici che peggiorano alla fisiopatologia poiché provocano la replicazione della proteina Spike in molti organi, in maniera più stabile. Oltre tutto il vettore lipidico-nanoparticellare e il PEG sono di per se fattori fortemente pro infiammatori e allergenici, rende l’mRNA alla pari di un virus sintetico.
Sono tanti gli studi che stanno portando alla luce le problematiche legate alla Spike, naturale e sintetica. E’ importante capire se abbiamo sintomi che possiamo ricollegare ad un insulto da parte della proteina Spike e cercare di aiutare il nostro corpo a disintossicarsi e poi a recuperare le sue normali funzioni. Con la biorisonanza è possibile capire se abbiamo subito un danno da Spike. Ci può aiutare a trovare le soluzioni migliori per noi per ridurre gli effetti tossici sia della proteina che dei vettori lipidici-nanoparticellari e del PEG. Per una consulenza bastano due ore, io ricevo a Vicenza e Cagliari.
Biomedicines. 2023 Aug 17;11(8):2287. doi: 10.3390/biomedicines11082287.


